Il nostro mondo si dirige, senza alcuna apparente esitazione, verso un futuro nel quale la tecnologia, la scienza e il digitale saranno elementi sempre più imprescindibili. L’essere umano utilizza tali strumenti per svolgere le operazioni più disparate, dalle più semplici alle più complesse, e grazie all’audacia di aziende e startup innovative anche i settori economici più restii all’utilizzo di tecnologie innovative si stanno aprendo alla rivoluzione digitale.
Tra i mercati che si stanno digitalizzando, il settore immobiliare non fa eccezione. In questo articolo scopriremo 9 società che sono e saranno protagoniste della rivoluzione digitale del real estate italiano:
- PlanRadar
- Casavo
- Agente immobiliare digitale
- Unissu
- Enerbrain
- iComfort
- Green Prefab
- Casashare
- Homepal
Prima però, per comprendere al meglio le potenzialità di queste aziende, è importante conoscere la terminologia alla base di questo cambiamento in atto nel settore immobiliare.
Perché è fondamentale conoscere il significato di PropTech
Il termine PropTech nasce negli Stati Uniti e deriva dalla fusione dei termini properties (proprietà immobiliare) e technology (tecnologia).
L’Italian PropTech Network (IPN) lo definisce come quel processo che “grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione è in grado di riconfigurare prodotti, processi e servizi del real estate tradizionale, migliorandone efficienza e efficacia”: parliamo, dunque, dei cambiamenti che la digitalizzazione sta portando nel settore immobiliare.
Però, come tante rivoluzioni del XXI secolo, anche questa ha contorni sfumati e zone borderline, che rendono difficile definirne esattamente il perimetro. Il settore PropTech, infatti, è profondamente legato ai concetti di FinTech e ConTech (e altri ancora). Cerchiamo di capirne qualcosa di più.
PropTech: il punto d’incontro tra FinTech, ConTech, Smart Real Estate e Shared Economy
Per capire davvero il significato di PropTech e la sua correlazione con altri settori del mondo immobiliare, dobbiamo necessariamente declinarne gli elementi e le relazioni di base:
- FinTech: traducibile con tecnofinanza, può essere considerato il fratello maggiore del PropTech. FinTech porta la tecnologia nel mondo della finanza, per snellire e facilitare operazioni e spostamenti di denaro di privati ed imprese. Il punto di intersezione tra questi due settori si concretizza nel Real Estate FinTech, ovvero tutto ciò che riguarda la digitalizzazione dei servizi finanziari nel mondo dell’immobiliare, dalla compravendita alla raccolta fondi tramite crowdfunding.
- ConTech: è la tecnologia applicata alla costruzione, che spazia dall’utilizzo di materiali sostenibili e moderni durante il processo di edificazione, all’utilizzo di strumenti digitali per la gestione della logistica delle imprese edili. Neanche i cantieri, infatti, sono sfuggiti alle innovazioni del PropTech: ben presto vedranno l’impiego di big data per mappare i terreni edificabili, tecnologie blockchain, modelli 3D di edifici e visite guidate in realtà virtuale.
- Smart Real Estate: consiste nella digitalizzazione delle nostre case attraverso dispositivi e strumenti connessi ad internet, ovvero gli IoT (Internet of Things): questi apparecchi possono svolgere diverse funzioni, dalla gestione a distanza del riscaldamento ai sistemi di illuminazione intelligenti, fino ad arrivare agli elettrodomestici smart.
- Shared Economy Real Estate: si tratta di tutte quelle piattaforme PropTech che promuovono l’utilizzo condiviso di una proprietà immobiliare, andando dal co-living al co-working. Ne costituisce un esempio noto e virtuoso AirBnb, che, rispetto al calo dovuto alla pandemia nel 2020, ha registrato un aumento dei profitti pari al 280.2% nell’anno successivo.
Questa classificazione generale del panorama tecnologico immobiliare ci offre una visione più completa del ventaglio di possibilità che offre il PropTech, una cross-industry giovane e ricca di potenzialità.
PropTech nel mondo: la rivoluzione immobiliare tra America, Europa e Asia
“Ci sono grandi opportunità e i capitali scorrono a fiotti”, ha dichiarato nel 2021 il co-CEO di JLL Mihir Shah al Wall Street Journal a proposito degli investimenti nell’ambito del PropTech. Soltanto nel primo semestre dello stesso anno, infatti, gli investimenti in questo settore hanno superato i 9 miliardi di dollari, riprendendosi dal crollo a 8,1 miliardi registrato nel 2020 a causa della pandemia.
L’espansione PropTech su scala mondiale si evince anche dai dati presenti nel report del 2021 redatto da JLL (società di respiro internazionale operante nel settore immobiliare):
- Se guardiamo il numero di startup sul mercato e la portata delle raccolte fondi, gli Stati Uniti mantengono il primato con il 50% delle aziende PropTech finanziate negli ultimi dieci anni. Chicago, Los Angeles, New York, San Francisco e la Silicon Valley sono i centri nevralgici dove si sviluppano la maggior parte delle startup a stelle e strisce;
- La Cina si classifica al secondo posto con 16 miliardi di dollari raccolti dal 2010, pur contando un numero decisamente inferiore di aziende rispetto ai concorrenti d’oltreoceano. Dopo la Cina emergono Australia, India e Singapore come principali mercati per la raccolta di fondi nell’Asia Pacifica: le città di riferimento del blocco asiatico sono infatti Bengaluru, Delhi, Pechino, Singapore e Sydney.
- I mercati Europei più stabili e rilevanti per finanziamenti stanziati sono Germania e Regno Unito, seguiti da Francia, Spagna e Svezia.
La previsione per il 2023 di Deloitte ci mostra che il 37% delle aziende partecipanti al sondaggio in Europa considera di tagliare le spese tecnologiche: è un’inversione di tendenza importante, sia in relazione ai dati registrati nel report del 2022 (in cui solo il 7% prevedeva tagli), che alle percentuali di Asia (31%) e Nord America (25%).
Questa scelta potrebbe risultare poco lungimirante: per rimanere competitivi sul mercato internazionale, la giusta dose di propensione al rischio e flessibilità potrebbero fare la differenza tra un’azienda che guarda al futuro puntando sull’esplorazione delle innovazioni digitali, e una che smette di fare passi avanti rinunciando ad esprimere le proprie potenzialità.
Startup immobiliari in Italia: un mercato in evoluzione
Ma come si piazza il Belpaese nel panorama immobiliare digitalizzato? L’Italia, nonostante un ritardo iniziale e una ritrosia delle principali aziende del settore nell’investire in nuove tecnologie, si classifica tra i Paesi con la maggiore crescita nel 2021, come denota il Monitor annuale dell’IPN: le startup PropTech mappate sono 183, a fronte delle 43 del 2018.
Chiara Tagliaro, ricercatrice del REC (Real Estate Center) del Politecnico di Milano che ha presentato il report IPN, riferisce un aumento significativo delle aziende soprattutto in Italia e in Svezia, mentre nei mercati immobiliari più sviluppati come Francia e Regno Unito si è registrata una leggera decrescita, che rappresenterebbe per loro il passaggio del settore PropTech da una fase di crescita ad una di consolidamento.
I dati del report IPN sembrano incoraggianti per il nostro Paese, ma per avere un quadro più completo della situazione bisogna analizzare più profondamente questa tendenza. Il settore PropTech non è ancora ben consolidato: la tipica startup immobiliare italiana è giovane e costituita da giovani, impiega tecnologie innovative come Big Data, IoT e intelligenze artificiali, ma incontra ancora qualche difficoltà ad imporsi a tutto tondo.
Quali sono i fattori da tenere in considerazione per non rischiare di frenare la crescita di questo business in Italia? Principalmente due:
- Ci sono ancora delle reticenze da parte dei professionisti dell’immobiliare nel modernizzare questo mercato, il che mina l’affermazione di un solido ecosistema PropTech italiano. Senza un consolidamento sul mercato nazionale, il rischio è quello di continuare ad utilizzare un modello di business arretrato che perde di competitività se confrontato con altri Paesi. Per fare questo, è importante investire non solo nei servizi immobiliari, ma partire dai cantieri, digitalizzando la burocrazia legata alle costruzioni e gestendo i lavori in maniera più efficiente.
- Le aziende nostrane hanno un bacino di utenza ancora molto nazionale: solo il 10% delle startup monitorate risulta attiva nel resto d’Europa e del mondo, e questo fattore può rappresentare una debolezza nel consolidamento di questo mercato. Non a caso, le società PropTech italiane con più prospettive di crescita sono quelle che entrano sul mercato con una visione più ampia e internazionale: il 37% del campione IPN contempla piani di espansione a livello europeo, numero in crescita rispetto ai dati del 2020 (33%) ma ancora migliorabile.
9 società immobiliari innovative attive in Italia
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PlanRadar
La piattaforma ConTech per i progetti immobiliari in costruzione: permette di condividere in tempo reale planimetrie e documenti con tutti gli addetti ai lavori, facilitando i processi di comunicazione con colleghi e periti esterni, oltre che semplificare la logistica della gestione dei cantieri. Inoltre, grazie alla possibilità di digitalizzare le pratiche cartacee, la burocrazia risulterà snellita e consultabile ovunque: PlanRadar dichiara che oltre 120.000 utenti in più di 75 Paesi (tra cui l’Italia) stanno digitalizzando documenti grazie a questa piattaforma.
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Casavo
Fondata a Milano nel 2017, Casavo è il campione delle startup PropTech in Italia. Il suo obiettivo è quello di semplificare la compravendita di immobili offrendo la migliore customer experience possibile. Come? Acquista gli immobili da privati, li ristruttura e li rimette sul mercato, garantendo un processo meno stressante per chi vuole vendere e una vasta selezione di immobili per chi vuole comprare.
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Agente immobiliare digitale
Si tratta di una startup sarda che ha l’obiettivo di assistere virtualmente il venditore e le agenzie, proprio come un agente immobiliare. Agente immobiliare digitale valuta la tua casa, prepara un piano marketing cucito ad hoc sulle tue esigenze, che comprende la promozione dell’immobile sulle principali piattaforme di annunci immobiliari e tramite Google e Facebook ads, gestisce gli appuntamenti con i potenziali compratori e verifica lo stato dell’immobile avvalendosi della collaborazione di tecnici abilitati.
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Unissu
È una piattaforma che punta a riunire la comunità PropTech in un unico grande spazio digitale in cui condividere informazioni e aggiornamenti a livello globale sul moderno mondo immobiliare. Unissu rappresenta un’importante risorsa per i professionisti del settore di tutto il mondo, che possono così utilizzare la piattaforma per reperire dati, contenuti sempre aggiornati e approfondimenti sul PropTech.
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Enterbrain
Nasce a Torino ed è una delle startup immobiliari italiane più conosciute e apprezzate all’estero. Enterbrain utilizza algoritmi in Cloud e hardware IoT per raccogliere ed analizzare i dati di vecchi edifici ad alto consumo e ottimizzarne l’efficienza energetica: trasforma gli immobili in strutture intelligenti, il ché si traduce in un netto risparmio di risorse, sia in termini economici che energetici.
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iComfort
La startup romana fondata nel 2018 ha come obiettivo la trasformazione degli ambienti lavorativi in strutture intelligenti, diventando un importante riferimento per le aziende che vogliono arricchire di funzionalità moderne i loro edifici. iComfort punta al benessere dei lavoratori sviluppando soluzioni personalizzate che mettono al centro chi frequenta questi edifici, partendo dall’ottimizzazione degli spazi fino ad arrivare al miglioramento dell’efficienza energetica.
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Green Prefab
La mission della startup trentina è molto chiara: portare l’edilizia verso una società a zero emissioni di carbonio. Come? Attraverso cloud-computing, AI, blockchain e modellazione 3D degli edifici. Green Prefab è diventata così un importante hub a livello europeo nel campo degli immobili prefabbricati moderni, contando anche su partners d’oltreoceano. La soluzione web che stanno progettando vuole dimostrare che la costruzione di edifici a zero emissioni non solo è possibile, ma ha anche costi più contenuti rispetto alle altre tipologie di immobili.
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Casashare
La startup italiana attiva nel mondo del real estate dal 2009 fornisce un sistema in grado di aiutare i professionisti del settore immobiliare nell’analisi e nella comparazione delle informazioni di mercato presenti sul web. Casashare studia i dati pubblicati online per creare analisi personalizzate, in modo da semplificare la gestione di offerte e proposte e offrire una visione d’insieme sempre aggiornata e completa.
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Homepal
Questa startup milanese si propone di offrire gli stessi servizi di un’agenzia immobiliare a costi più contenuti. Homepal accompagna il proprietario dell’appartamento passo passo, dalla visione della casa alla gestione dell’intera compravendita, senza costi d’agenzia e senza esclusiva sull’offerta immobiliare. Chi è interessato ad affittare o comprare, al momento della visita, non riceverà soltanto un video dell’abitazione, ma “entrerà” in casa in tempo reale, insieme ad un digital agent. Anche tutti i passi successivi, dal disbrigo delle pratiche all’eventuale accensione di un mutuo, avvengono online.
Per riassumere…
La rivoluzione tecnologica è realtà anche nel mondo dell’immobiliare, ed è interessante come la digitalizzazione stia conquistando sempre più spazio a discapito delle tradizionali procedure, più lente e farraginose. Dalla gestione degli immobili alle transazioni, le innovazioni legate al PropTech permeano il mercato del real estate: affidarsi a piattaforme moderne come PlanRadar per la gestione dei cantieri o Enterbrain per la riqualificazione energetica degli edifici, in un settore che guarda al futuro come quello immobiliare, può davvero fare la differenza, sia per le aziende più giovani che per quelle veterane.